Flash dei due mondi, l’esordio del multiverso Dc Comics nella storia del duo Fox – Infantino. La recensione su Diario di Rorschach

Una delle peculiarità della Dc Comics è data dalla presenza del cosiddetto multiverso.
La concezione di universi paralleli inseriti all’interno della storyline principale, infatti, ha permesso alla casa editrice sia di sviluppare versioni alternative degli eroi ufficiali che visioni differenti delle realtà create negli anni.
L’esordio ufficiale di queste Terre parallele si ha nel 1961 quando Gardner Fox e Carmine Infantino inaugurano la teoria attraverso il fumetto Flash dei due mondi.
La scelta del velocista scarlatto per introdurre questo concetto non è casuale per due specifici motivi: Flash è l’unico eroe a poter viaggiare nel tempo e nello spazio grazie alla sua velocità e, soprattutto, è l’unico, almeno fino a quel momento, ad essere stato interpretato da due personaggi differenti (Jay Garrick, storico personaggio della Golden Age, e Barry Allen).
Le due motivazioni, e la volontà di non far scomparire totalmente nel nulla i personaggi che hanno reso grande la Dc, permettono agli autori di concepire Flash dei due mondi attraverso un nuovo modo di interpretare e ricollocare i vari protagonisti delle tavole.
Grazie a questo espediente, la casa editrice riesce da un lato a portare avanti le storie ufficiali, utilizzando spesso grandi eventi per risistemare le cose, e dall’altro a far evolvere l’universo (o meglio multiverso) fumettistico grazie alla presenza di personaggi e mondi paralleli.
LA TRAMA

Durante una raccolta fondi organizzata da Iris West, Flash viene invitato ad intrattenere il pubblico con alcune semplici dimostrazioni.
Dopo vari giochi di specchi offerti dall’eroe, Barry Allen decide di mostrare l’arrampicata su una corda in movimento alla platea.
Tentando questo gioco, però, il velocista scompare improvvisamente e si ritrova scaraventato in un luogo a lui sconosciuto.
Ben presto si accorge di non essere più nella sua Central City, osservando le differenze presenti in quella città, e soprattutto di non essere più nella sua realtà ma in una dimensione che fino a quel momento aveva conosciuto tramite i fumetti: Keystone City.
Compreso ciò, quindi, Barry analizza la situazione e si reca immediatamente da colui che è stato il suo eroe preferito da bambino: Jay Garrick alias Flash.
L’incontro non è dei più semplici ma, dopo alcune dimostrazioni con la supervelocità, i due decidono di agire insieme per sconfiggere tre dei maggiori cattivi da poco usciti di prigione: il Violinista, L’Ombra e il Pensatore.
In un primo scontro con il Pensatore, Barry, e L’Ombra, Jay, i Flash vengono sconfitti rendendosi conto sia di una maggiore forza dei propri avversari che di una maggiore difficoltà nel rimettere a posto le cose.

A questo, inoltre, si aggiunge anche la scoperta da parte dei supercattivi della presenza di due velocisti a Kystone City che obbliga il trio a chiamare in causa il Violinista.
Il potente villain obbliga gli eroi a compiere una rapina per lui ma, al momento della fuga, i criminali vengono imprigionati dai Flash che grazie ad un espediente – dei gioielli infilati nelle orecchie – spezzano l’incantesimo che era stato lanciato.
Con questa nuova avventura, quindi, Jay decide di tornare in attività nella sua Terra, denominata ora Terra – 2, mentre Barry riesce a tornare a casa nella sua Central City.
CARATTERISTICHE DEL FUMETTO
Flash dei due mondi, grazie all’introduzione del concetto di multiverso, rompe qualsiasi argine posto all’universo fumettistico attraverso l’unione di due delle maggiori storyline dell’eroe.
Difatti, l’unione di Jay Garrick e Barry Allen riesce sia a giustificare la presenza di diversi personaggi nel mondo Dc Comics, in maniera molto semplice e diretta, che rafforzare la linea temporale principale con il protagonista di punta di quegli anni.
Allo stesso tempo, questa storia sdogana un ampio ciclo di avventure per tutti gli altri personaggi della casa editrice che, attraverso le loro versioni alternative, permetteranno alle storie di prendere tutte le strade possibili ed immaginabili grazie ad una collocazione specifica nell’immenso multiverso.
A questo evidente elemento, inoltre, si associa il grande lavoro che i due autori hanno fatto per riunire tanto le epoche fumettistiche quanto i personaggi all’interno di un’unica storia.
Il legame indiretto tra Barry e Jay (attraverso dei fumetti che il primo leggeva da bambino), la semplicità della storia – con l’aiuto dei maggiori villain del primo Flash – e soprattuto delle tavole in pieno stile Golden Age, rendono Flash dei due mondi non solo la base di tutte quelle variant sviluppatesi negli anni che hanno reso grande la Dc Comics ma anche un perfetto tributo a ciò che è stato e ciò che sarà.