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One punch man – stagione 1, l’eroe più forte del mondo del duo One – Murata

One punch man – stagione 1, la serie animata nata dal fenomeno manga del duo One – Murata. La recensione su Diario di Rorschach


One punch man
One punch man – La copertina del manga

Il web, come accade da diversi anni, è divenuto il luogo di formazione di talenti.

Menti geniali che pian piano, grazie alle loro abilità, riescono ad imporsi anche al di fuori del virtuale.

Fra i tanti personaggi che si sono affermati grazie alla blogosfera uno dei più affascinanti e geniali è senza dubbio One.

Il misterioso autore del fenomeno manga del momento: One punch man.

Nato sul blog personale dell’autore nel 2009, il personaggio di Saitama si è imposto nella rete in talmente poco tempo.Con una media di 20.000 visite al giorno raggiunte, ha stuzzicato  quindi la fantasia di Yusuke Murata, noto disegnatore giapponese.

Nel 2012, grazie al connubio fra i due autori, viene pubblicata la serie sulla rivista Weekly Young Jump. Grazie agli ottimi disegni di Murata e alla geniale sceneggiatura di One, il manga giunge ad un ulteriore step di maturazione attraverso la trasposizione animata.

Infatti, dopo un successo editoriale praticamente annunciato, One punch man viene riproposto al grande pubblico con una serie animata di 12 puntate che in sostanza rimarca la tecnica utilizzata per le attuali serie tv.

Il successo, come accaduto per la versione catacea, anche in questo caso è stato immediato e il lavoro del duo One – Murata è riuscito subito a primeggiare fra i grandi dell’animazione di genere.

One punch man
One punch man – l’eroe Saitama

La trama ruota tutta attorno a Saitama, una persona qualunque che dopo tre anni di duro allenamento diventa la creatura più forte del mondo. Al punto da riuscire a sconfiggere i propri nemici con un solo pugno.

Annoiato dalla sua super potenza, che lo porta spesso a riflettere sulla possibilità di trovare un degno rivale che gli restituisca anche la voglia di fare l’eroe, si imbatte in una serie di personaggi, tra cui il discepolo Genos. Con il cyborg, che lo incontra per caso durante una battaglia con un mostro dalle sembianze di una zanzara, costituirà la perfetta cornice del fantasioso mondo delle città dell’alfabeto (le città che si distinguono per lettera – es. A city, B city ecc… – e che denotano, in base all’ordine dettato dall’alfabeto, la bontà o meno di un luogo).

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One punch man – Genos

La sua vita comincia a cambiare con l’entrata nell’Associazione degli eroi, un’organizzazione che raggruppagli eroi suddividendoli in quattro categorie (S, A, B, C) in base ad abilità e azioni compiute. Nell’Associazione, Saitama da un lato riesce a mostrare i suoi poteri ai difensori della terra, Silver Fang in particolar modo, e dall’altro comincia una battaglia per il suo riconoscimento ufficiale. Gran parte della popolazione, difatti, spesso e volentieri lo accusa di essere un imbroglione.

L’originalità della serie animata, approdata sempre tramite il web al pubblico mondiale e successivamente trasposta dal colosso Netflix, risiede in diversi punti che permettono a One punch man di tramutarsi nel più grande fenomeno manga da diversi anni a questa parte.

In primo luogo, gli elementi che sicuramente hanno reso celebre il lavoro sono il protagonista e l’arco narrativo.

Per quanto riguarda il primo, ciò che maggiormente ha reso noto il nostro eroe è l’aspetto tanto ordinario ed antieroico di Saitama che lo rende quanto di più distante dall’iconografia supereroistica presente.

Questo tratto, unito alla caratterizzazione del personaggio, si unisce perfettamente alla storia messa in piedi da One. Fra situazioni surreali – la lotta di Saitama con una zanzara in particolare – ed un’ironia diffusa, viene presentata una narrazione leggera ma mai banale.

Altri elementi portanti sono, inoltre, l’Associazione degli eroi, in cui si evidenzia un’analisi di una società basata sull’apparenza e sull’insana voglia di prevalere – con ogni mezzo – sul prossimo, e il continuo citazionismo presente nelle tavole.

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One punch man – Saitama durante uno scontro

L’ultimo dato è riscontrabile sia nelle tecniche utilizzate dai personaggi – che richiamano, ad esempio, figure come Ken il guerriero – che nella fisionomia dei mostri in particolar modo. I due elementi da un lato conferiscono lustro alla serie, legandola indelebilmente alla tradizione manga del passato a cui viene fatto un enorme tributo, e dall’altro la rendono unica nel suo genere. In pratica, One punch man  si pone tra la serie di animazione classica orientale e i più recenti sceneggiati.

Menzione speciale, infine, alla sigla iniziale – cantata dai Jam Project, band giapponese fondata nel 2000 – che impreziosisce l’intero lavoro, grazie al gradevole sound, tanto da attribuire alla serie un tono quasi trionfante in pieno stile supereroistico.

Alessandro Falanga

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