Pubblicato il 14 Aprile 1939, ancora oggi Furore viene considerato un romanzo fondamentale nella letteratura Americana. Ne parliamo su Diario di Rorschach
La banca è qualcosa di diverso da un essere umano. Capita che chiunque faccia parte di una banca non approvi l’operato della banca, eppure la banca lo fa lo stesso. Vi ripeto che la banca è qualcosa di più di un essere umano. È il mostro. L’hanno fatta degli uomini, questo sì, ma gli uomini non la possono tenere sotto controllo. (Furore, John Steinback)
Un grande romanzo sopravvive al suo tempo. Un grande romanzo riesce ad andare oltre il contesto storico per diventare storia universale. Riesce ad andare oltre la forma cartacea e diventa emozione. Stato d’animo. E’ quello che accade leggendo Grapes Of Wrath, conosciuto in Italia con il titolo Furore scritto da John Steinback. Uno dei romanzi fondamentali della letteratura del Novecento.
Prima di Steinback altri scrittori avevano affrontato la crisi del ’29, causata dal crollo della Borsa, e le sue conseguenze catastrofiche. Molti avevano dato alle loro storie un tocco ancora più realistico, in stile giornalistico. Steinback segue il filone e racconta la storia di una famiglia – capitanata da Tom Joad – costretta ad abbandonare le proprie terre per emigrare nell’Ovest degli Stati Uniti, in California, con l’illusione di trovare una vita migliore.
Tom Joad è il protagonista del romanzo. E’ appena uscito da carcere – ci è andato per aver ucciso un uomo – e tornando a casa ritrova un vecchio amico, un predicatore donnaiolo. I due si recano a casa dei Joad ma non li trovano. La casa è vuota e abbandonata. Scoprono che la famiglia di Tom sta emigrando, seguendo altre centinaia di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare i campi – ripresi a loro volta dalle banche – e a emigrare a Ovest, verso nuovi campi.
I contadini avevano sottratto quei terreni agli indiani, generazioni prima. Ora gli stessi contadini perdono quei terreni per via degli espropri delle banche. Non resta che andare via, altrove. Il cammino della famiglia Joad è caratterizzato da eventi che metteranno a dura prova la solidità della famiglia, dove la Madre è anima e specchio del gruppo dei Joad.
Il trattamento vessatorio e lo sfruttamento riservato ai migranti, il razzismo, l’odio ingiustificato, la violenza, le condizioni di vita indegne descritte nel libro vengono denunciate come diffamazione a scopo politico. I comunisti eleggono Furore come nuovo manifesto del pensiero comunista. John Steinback venne accusato di essere una spia rossa e finisce nel mirino del capo dell’FBI dell’epoca, un certo Edgar J. Hoover.
Alla sua uscita negli Stati Uniti riesce comunque ad avere un successo enorme. L’America scopre una parte silenziosa di gente che si muove da un lato all’altro del Paese in cerca di fortuna e di condizioni di vita migliori.
Il romanzo esce in Italia nel 1940 ma viene censurato per i suoi contenuti pesanti nei confronti delle demoplutocrazie borghesi.
Appena pubblicato vince il National Book Award e il Pulizer Prize e nel 1962 – quando il suo autore vince il Nobel – viene dedicata al libro una menzione speciale.
Nel 1940 – un anno dopo l’uscita del libro – il regista John Ford ne ricava un film, tra i più celebrati tra i suoi capolavori, e regala al mitico Henry Fonda il volto di Tom Joad, protagonista del film.
Sempre nello stesso anno Woody Guthrie compone La Ballata di Tom Joad. Cinquant’anni dopo Bruce Springsteen pubblica un LP intimista e molto crudo: The Ghost Of Tom Joad.
Il romanzo, nonostante i temi scomodi, è di lettura scorrevole, fino al finale, uno dei più poetici e politici di sempre. Le storie della famiglia Joad vi commuoveranno, smuoveranno qualcosa nella vostra coscienza, non vi lasceranno indifferenti.
Ancora oggi, forse soprattutto oggi, Furore continua la sua missione di farci aprire gli occhi, e di raccontare una storia scomoda. Una storia che ogni popolo vive ciclicamente sulla propria pelle. E questo è uno dei motivi per il quale Furore resta un romanzo moderno, scomodo, drammatico, indispensabile.