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I Beatles e le cinquanta primavere del Sergente Pepper

Il 1° Giugno 1967 usciva il disco capolavoro dei Beatles: Sgt Pepper’s Lonely Heart Club Band. Lo festeggiamo su Diario di Rorschach


I Beatles del 1966 sono una band in ascesa, ma anche contraddittoria. Il 1966 è l’anno in cui i quattro di Liverpool abbandonano i concerti dedicandosi esclusivamente ai dischi in studio. Il 29 Agosto 1966 i Beatles presenziano al loro ultimo concerto a San Francisco. La scelta dei Fab Four di non fare più concerti si deve al clima massacrante e insano al quale i quattro erano sottoposti. Un clima stressante e folle per dirlo con le parole di George Harrison. Il cambiamento – stilistico, musicale, radicale e necessario – si ascolta già in Revolver uscito qualche giorno prima dello storico concerto.


Dopo quel giorno di fine Agosto i Beatles rientrano in studio di registrazione per regalare un degno seguito all’acclamato Revolver, un disco maturo ma anche sperimentale. Prima però Paul McCartney vola in Kenya per staccare la spina. Qui partorisce l’idea di creare una band immaginaria con fiati, ottoni e violini e chiamarla La Banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepper, un chiaro omaggio a quei gruppi americani con nomi interminabili. Ma anche a una certa atmosfera da circo che desiderava mettere in musica.


L’idea di McCartney è quella di creare una band immaginaria. Ne parla anche con gli altri. All’inizio John e George sono riluttanti. L’idea non piace ai due musicisti mentre trova favorevole Ringo, disposto a cantare in un brano del disco, With A Little Help From My Friends. Anche se l’idea di Paul verrà considerata solo a metà, il concept che si lega dietro al disco è decisamente unitario e viene rafforzato da un filo musicale che lega tutti i pezzi ma anche – soprattutto – da una copertina che vede i Beatles assieme ad altri componenti della band immaginaria. Troviamo, tra gli altri, l’occultista Aleister Crowley, il filosofo Karl Marx, lo scrittore Edgar Allan Poe, l’attrice Mae West, lo scrittore Lewis Carroll e persino Bob Dylan.

Ma torniamo al disco. Durante la fase di scrittura dei brani John Lennon prende ispirazione da Lewis Carroll e dal suo Through The Looking-Glass And What Alice Found There (Alice Attraverso Lo Specchio) per scrivere Lucy In The Sky With Diamonds, chiaro riferimento all’LSD e al suo universo lisergico. Il brano è il cuore attraverso il quale il disco pulsa. E’ un brano psichedelico, ironico, innovativo anche per gli stessi Beatles. Fu uno dei brani che ispirò i Pink Floyd che proprio in questi anni stavano formandosi. Tutto Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band è un viaggio. O meglio un appuntamento al teatro. O al circo se preferite.


Il disco inizia con un brusio. Della gente sta entrando in sala per assistere allo spettacolo. Risate, rumori in sottofondo, applausi e urla lasciano spazio alla chitarra rock di Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band che ha il compito di invitare il pubblico a prendere parte allo spettacolo. Questo brano fu riletto da molti artisti tra i quali Jimi Hendrix qualche giorno dopo l’uscita del disco durante un concerto sotto gli occhi increduli proprio di Paul McCartney.

Within You Without You è un brano affidato a George Harrison desideroso di fare la sua parte in fase di composizione. Il chitarrista del gruppo era quello più attratto dalla filosofia orientale e aveva dato sfoggio del suo amore per la musica orientale in Revolver con il brano Love You To. Within You Without You prosegue sulla falsa riga del brano apparso nel precedente LP. In Within You Without You George suona il sitar e altri strumenti orientali. George Martin – storico produttore dei Beatles – ha il compito di scrivere una partitura d’archi da unire agli strumenti indiani. Quello che ne viene fuori è un piccolo gioiellino musicale che unisce musica orientale e musica occidentale. Il tutto in cinque minuti e cinque secondi.
Questo brano apre le porte della percezione ai Beatles. I quattro nel 1968 passeranno un paio di mesi in India.



Tutto il disco è storia della Cultura musicale occidentale. Ogni brano – dall’ironica Lovely Rita ispirata a una vigilessa che multò McCartney passando per l’oscura Fixing A Hole probabile riferimento all’eroina – è entrato nel cuore di ogni appassionato sano di musica.

Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band è un disco eclettico. Si passa da brani rock – With A Little Help From My Friends – ad altri psichedelici – Lucy In The Sky With Diamonds – ad altri sinfonici – She’s Leaving Home che racconta del dramma delle sparizioni dei giovani nel Regno Unito – per passare alla piccola suite-capolavoro di A Day In The Life il brano più significativo del disco e Zenith del quartetto di Liverpool.


Il disco fece dei Beatles un fenomeno di costume, icone pop, rockstar affermate. Dimostrano di non essere più quella boy band di ventenni che faceva esaltare le ragazzine ai concerti. Dimostrano di essere abili manipolatori in studio. Di saper scrivere canzoni. E album memorabili.
In copertina i Beatles non sono più fotografati da un balcone o in vesti giocose. Sono rappresentati assieme ad illustri esponenti dell’arte, della musica, della storia. Esattamente quello che accadrà dal 1 Giugno 1967 – data di uscita del disco – fino ai giorni nostri.

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