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Daredevil Reborn – La rinascita di Daredevil dal genio di Frank Miller

Daredevil Reborn di Frank Miller è semplicemente un capolavoro. Ha fatto conoscere il talento di Frank Miller in tutto il mondo


La notorietà di Frank Miller è legata per forza di cose a una delle sue prime storie. Si tratta di Daredevil: Born Again (Daredevil: Rinascita) uscito come volume unico nel 1986. Prima di Born Again Miller si era fatto notare per i disegni – oltre a sceneggiare spesso disegna le sue storie, ricordiamolo – di un numero di The Amazing Spiderman. Si tratta di The Spectacural Spiderman nei primi anni Ottanta. In una di queste storie compare anche il personaggio di Daredevil.
Nei primi anni Ottanta Denny O’Neil – scrittore storico di Daredevil – abbandona la serie. Viene chiamato Frank Miller che accetta esigendo David Mazzucchelli ai disegni.

Miller-Mazzucchelli si occupano di Devil. Iniziano a scrivere una serie di storie che poi saranno raccolte in un unico volume battezzato Born Again

In queste storie il protagonista – Matt Murdock, abile avvocato non vedente di Hell’s Kitchen – inizia una lenta ma inesorabile discesa negli inferi. La sua ex ragazza Karen Page – diventata una pornostar eroinomane – vende l’identità di Daredevil per una dose. La voce della presunta identità di Daredevil inizia a fare il giro della malavita, fino a raggiungere il boss della mala di New York, Kingpin. Nemico storico di Devil, Kingpin coglie al volo l’occasione di una vita.

Intanto il migliore amico e collega di Murdock, Foggy Nelson, instaura una relazione con la sua ragazza. La banca avvisa il nostro protagonista di non aver ricevuto le ultime rate del mutuo minacciando di pignorargli la casa.

Mentre Murdock perde tutto – compresa la sanità mentale – un giornalista, Ben Ulrich, si interessa al rapido declino di Matt iniziando a indagare e attirando l’attenzione di Kingpin e dei suoi amici.

Dietro la rapida caduta di Murdock c’è ovviamente lo zampino di Kingpin. Il suo acerrimo nemico ha saputo della voce della Page ed è riuscito a incasinare la vita di Murdock riducendolo al lastrico, solo e abbandonato da tutti. La sua rinascita conterrà elementi sacri ed esteticamente religiosi, innalzando il livello della storia. La rinascita non è solo fisica, mentale o economica. Ma anche spirituale.


In Born Again c’è già tutto Miller. C’è la sua atmosfera cupa, il suo noir così riconoscibile. Le atmosfere hard-boiled portate in una vicenda di supereroi. C’è un simbolismo religioso che prende spunto dalle immagini iconiche della morte di Cristo – in più di un’immagine Murdock è steso a terra in fin di vita proprio come Gesù dopo essere sceso dalla croce – combinato con un mix di azione, sangue e scontri mortali.

Nelle tavole egregiamente disegnate da Mazzucchelli vengono mostrati i concetti di vendetta, perdono, redenzione. Rinascita. Nel pieno stile di Frank Miller. Come un’abile regista Miller ci prende per mano e ci conduce nel mondo di Murdock. Un mondo che cade a pezzi.

Non è facile narrare – da un punto di vista squisitamente psicologico – il tracollo mentale di un uomo che perde tutto. Non è facile raccontare la depressione, la follia, la solitudine di un brillante avvocato non vedente che si ritrova da solo. Eppure Miller ci regala un masterpiece che trascende il concetto stesso di storia di vendetta per diventare qualcosa di molto più profondo e complesso con una parte finale assolutamente indimenticabile.

Born Again rilancia Daredevil. Born Again lancia Frank Miller. Tutto quello che leggeremo dopo – pensiamo all’universo di Batman raccontato su Diario di Rorschach – di Miller avrà sempre un profondo debito nei confronti di una delle sue prime storie. Una delle più avvincenti e originali che vi capiterà di leggere. Garantito.

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