Il 3 Febbraio 1986 nasceva la Pixar Animation Studios. Ripercorriamo la storia della casa di produzione cinematografica acquistata da Steve Jobs
Abbiamo raccontato gli anni Ottanta nel mondo dell’animazione che vedevano l’ascesa dell’anime giapponese. La Disney – colosso dell’animazione – viveva un periodo di crisi a causa della morte di Walt Disney e del ritiro di Don Bluth. Ma anche a causa di lungometraggi – i celeberrimi Classici Disney – non proprio all’altezza della fama della multinazionale californiana.
L’evoluzione dei computer negli anni Ottanta divenne di importanza capitale nel mondo del lavoro. Anche nelle famiglie e nel Cinema. La LucasFilm si interessò all’animazione grafica resa possibile dagli sviluppi dei calcolatori elettronici.
Diventata famosa nei primi anni Ottanta grazie alla prima trilogia di Star Wars e a quella di Indiana Jones, la LucasFilm iniziò a interessarsi di animazione.
Nel 1983 la LucasFilm contattò un ex animatore della Disney per commissionargli un lavoro di animazione in computer grafica. John Lasseter – questo il nome del nostro protagonista – non era un grande esperto di computer grafica. Riuscì l’anno successivo a creare The Adventures Of André And Wally B. riconosciuto come il primo cortometraggio creato in computer grafica – detto anche CGI – dal reparto di animazione della LucasFilm.
Il cortometraggio del reparto di animazione della casa di produzione cinematografica fondata da George Lucas nel 1971 fu presentato – con gran successo – agli esperti di computeristica, grafica e animazione. Il futuro era arrivato e coinvolgeva tanto l’arte dell’intrattenimento quanto le innovazioni tecnologiche. Era possibile creare animazione al computer e questo fece notizia suscitando interesse. Tra i molti interessanti c’era Steve Jobs. All’epoca Jobs era appena uscito dalla Apple e stava formando la NeXT Computer. Era affascinato – ovviamente – dagli sviluppi dell’animazione grafica. Acquistò il reparto di animazione della LucasFilm per dieci milioni di dollari. Nasce la Pixar.
Nella mente di Jobs la Pixar doveva semplicemente promuovere – attraverso brevissimi spot in CGI – gli hardware e i software prodotti. Il secondo cortometraggio della Pixar risale al 1986 ed è Luxo Jr. (Luxo Junior). E’ l’avventura di una lampada da tavolo che diverrà il celebre logo dell’azienda oltre a essere citata in diversi lungometraggi. L’anno dopo è il turno di Red’s Dream (Il Sogno Di Red) dove il protagonista è un monociclo. Appare evidente da questi primissimi lavori che la Pixar ami infondere umanità in oggetti inanimati, donando loro una personalità e caratteristiche specifiche.
E’ chiaro che il prossimo passo della Pixar è quello di dare spazio a un essere umano. E’ quello che avviene in Tin Toy. Il protagonista è un giocattolo ma per la prima volta compare anche un bambino, nemico dei giocattoli. Nel 1989 Tin Toy vince il premio Oscar come Miglior Cortometraggio d’Animazione.
A questo punto anche Steve Jobs si accorge delle infinite possibilità della Pixar che da questo momento diventa Pixar Animation Studios. Si concentra esclusivamente sulla creazione – almeno per il momento – di cortometraggi in CGI. Nonostante i positivi riscontri dei successivi cortometraggi è chiaro che l’obiettivo della Pixar è quello di creare un mediometraggio o un lungometraggio. L’impresa non è facile. Una cosa è realizzare brevi filmati di cinque o dieci minuti – che richiedono comunque una mole infinita di lavoro – un’altra è realizzare un film di un’ora e mezza. Come fare?

Interviene la Disney che insegue John Lasseter da diverso tempo e lo rivorrebbe a bordo. Lasseter rifiuta le offerte, ma fa in modo di mettere in contatto la Disney con la Pixar per la creazione di un film. L’accordo è questo: la Pixar realizza il cortometraggio, la Disney lo distribuisce. Nel 1995 vede la luce Toy Story (Toy Story – Il Mondo Dei Giocattoli) – deciso omaggio a Tin Toy – primo lungometraggio interamente sviluppato in CGI. Il successo sproporzionato di Toy Story convince la Pixar a lavorare sui lungometraggi, pur non disdegnando mai i cortometraggi che diventano motivo di sperimentazione. Ancora oggi sono celebri i cortometraggi spin-off dei film creati dalla Pixar.
L’accordo con la Disney non è temporaneo. C’è un’intesa tra le due case di produzione per diversi lungometraggi tra i quali A Bug’s Life (A Bug’s Life – Megaminimondo), Monsters, Inc. (Monsters & Co.), Finding Nemo (Alla Ricerca Di Nemo), Cars (Cars – Motori Ruggenti). Un affare lungo dieci anni per cinque film. Nel 2006 la Disney – che vive un periodo di crisi anche a causa dell’ascesa della Pixar – acquista la Pixar diventando di fatto un colosso nel mondo dell’animazione. L’accordo Disney/Pixar non ha precedenti.
Tra i film prodotti recentemente vanno citati e vistiWALL•E, Up, Inside Out. Ogni lungometraggio della Pixar riesce a essere intelligente. Ma anche elegante. Vengono raccontate storie assolutamente originali che coinvolgono i piccoli ma anche i grandi. C’è sempre enorme sviluppo grafico nelle opere della Pixar così ci sono plot allettanti. Il merchandising svolge un ruolo primario con personaggi che sono entrati nell’immaginario collettivo grazie ai famosi spin-off. Ma anche grazie alla serie animate e ai diversi sequel che diversi film hanno avuto.
Negli anni la Pixar è riuscita a superare le difficoltà nella realizzazione dei lungometraggi, la morte di Steve Jobs, la pirateria cinematografica, la concorrenza della Disney. Ci aspettano ancora grandi sorprese dal mondo Pixar. Garantito.