Oasis

Standing On The Shoulder Of Giants: la psichedelia secondo gli Oasis

Dopo Supersonic continuiamo a raccontare gli Oasis attraverso uno dei dischi più discussi: Standing On The Shoulder Of Giants


Abbiamo parlato di Supersonic, documentario uscito qualche mese fa che narra le gesta degli Oasis fino al 1996. Proseguiamo quella storia e andiamo avanti di qualche anno. Sappiamo che ogni grande band ha le sue leggende, le sue storie. E i suoi dischi controversi. Nemmeno gli Oasis fanno eccezione.


La storia di Standing On The Shoulder Of Giants inizia dopo il 1998, dopo lo storico concerto di Knebworth e dopo la pubblicazione di The Masterplan, raccolta di b-side del periodo d’oro della band di Manchester. Noel Gallagher ha dato fondo ai brani scritti dal 1991 e pubblicati nei primi album degli Oasis. Si ritrova con una band allo sfascio, Paul Bonehead Arthurs e Paul Guigsy McGuigan hanno abbandonato dando le chiavi degli Oasis proprio a Noel – anche se era sempre stato così – che quindi si ritrova solo e con in mano il destino di una delle band più discusse e chiacchierate. Il periodo nero della band coincide anche col periodo oscuro del cantautore che vive un periodo di droghe, alcol e blocco dello scrittore.

Una sera Noel si trova in un pub, ha già scritto diverse demo per il nuovo album e sta sorseggiando della birra quando l’occhio gli cade su una moneta da 2 sterline. C’è scritto If I can see further than anyone else, it is only because I am standing on the shoulders of giants. Sono le parole di Isaac Newton. Noel se le appunta su un pacchetto di sigarette, ma forse è ubriaco o forse è tardi e si dimentica la S finale di shoulders.

Abbiamo parlato delle prime bozze del disco, demo che Noel era solito registrare in casa con chitarra e voce. Per la prima volta le liriche degli Oasis si fanno oscure – o meglio adulte – influenzate dai mass media che negli anni precedenti avevano letteralmente massacrato la band. Gli Oasis scoprono il lato buio della celebrità, quello che ti fa perdere gli amici, i compagni di sempre come già stava accadendo. Facile che gli altri membri scappassero via da quel gruppo di matti. Uno dei brani più forti è Gas Panic! dove si nota che il protagonista sta avendo un attacco di panico, o Sunday Morning Call o Where Did It All Go Wrong? dove le speranze dell’autore si infrangono con una realtà più dura del previsto. Gli Oasis di Standing sono gli Oasis che reagiscono alla celebrità, agli incredibili concerti, all’isteria collettiva.

That my family don’t seem so familiar
And my enemies all know my name
And if you hear me tap on your window
Better get on yer knees and pray panic is on the way
(Gas Panic!)


E’ anche il disco della reazione di Noel. Il fratello maggiore dei Gallagher ha vissuto un periodo di disintossicazione da droghe varie. Per sua stessa ammissione Noel non ricorda il periodo a cavallo tra il 1996 e il 1998. Il periodo di Be Here Now, per intenderci. Da questo punto di vista è uno dei dischi più sinceri della band di Manchester. Ma uno dei più interessanti anche dal punto di vista musicale. Il brit pop come lo avevamo conosciuto ha i giorni contati, occorre cambiare le carte in tavola per evolversi, migliorare. E’ anche il disco della svolta sonora, un cambiamento che si sente nelle note di Who Feels Love? brano psichedelico che pesca a piene mani da Strawberry Fields Forever degli amati Beatles, o in Put Your Money Where Yer Mounth Is brano quasi hard rock da fare invidia ai migliori Who.

I can give a hundred million reasons
To build a barricade
I blame it on the changing of the seasons
The thoughts that I’ve conveyed
Does it make it all right?
It doesn’t make it all right
To roll it over my soul and leave me here
Roll it over my soul and leave me here
(Roll It Over)


Gli Oasis suonano hard rock. Musica psichedelica. Ballate acustiche. Liam per la prima volta scrive un testo, si tratta di Little James, ballata per pianoforte e chitarra, scritta pensando al figlio della compagna Patsy Kensit all’epoca moglie di Liam.

Il primo singolo Go Let It Out sfonda subito. Nel video Noel suona il basso – all’epoca la band ancora non aveva i nuovi elementi – Liam suona la chitarra acustica e mette una banconota in bocca a una gigantografia della regina Elisabetta. Ennesimo scandalo inglese.

La sensazione, vedendo il video, è quella di una band che si sta rialzando e rimettendo in piedi. L’atmosfera del video – e del disco in generale – è molto sixty. Alla sua uscita il disco avrà un buon successo, trainato dal singolo Go Let It Out, Who Feels Love e Sunday Morning Call. Con il passare delle settimane il disco inizierà a scendere in classifica. Oggi, diciassette anni dopo la sua uscita, Standing In The Shoulder Of Giants si conferma un disco eccellente, oseremmo dire innovativo, quasi rivoluzionario nello spirito di girare come un calzino una della band più importanti degli ultimi vent’anni.

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