La Lituania di Barcellona '92

La Lituania di Barcellona ’92. Nascita e riscatto di una nazione attraverso il basket

La Lituania di Barcellona ’92, il riscatto di una nazione nelle gesta del trio alle Olimpiadi di


Le Olimpiadi di Barcellona vengono ricordate dagli appassionati di basket soprattutto per le giocate di una delle squadre più forti di sempre: il Dream Team USA.

Quell’edizione, però, rappresentò qualcosa di più del semplice gioco che, per ragioni storiche e geo-politiche, si intrecciacciò inevitabilmente con le sorti dei protagonisti dentro e fuori il campo.

Ma andiamo per ordine e facciamo un salto nel tempo.

Siamo nel 1992, l’Unione Sovietica si è appena dissolta e la neonata nazione lituana, indipendente da circa due anni , ha la storica occasione di riscattarsi sportivamente e politicamente ai giochi olimpici spagnoli.

I lituani, che intendono emanciparsi dopo l’ oro di cartone di Seul ’88 (vinto proprio ai danni del Team USA, in semifinale, e Jugoslavia, in finale), devono però affrontare la triste realtà che li pone di fronte ad un probabile forfait a causa della mancanza di fondi da investire nell’impresa.

Sarunas Marciulionis, stella nazionale e promotore della spedizione, viene incaricato di trovare fondi per mandare la squadra alla competizione e, grazie alla “sponda” di Donnie Nelson (scout dei suoi Golden State Warriors), inizia il suo percorso per accaparrarsi la cifra necessaria per andare a Barcellona.

Dopo diverse promesse mai mantenute, la favola della Lituania diventa realtà nel modo più impensabile possibile.

I Greateful Dead, storica band psichedelica americana, affascinati da quella richiesta di aiuto in nome della libertà, decidono di sostenere la squadra nel migliore dei modi.

Indimenticabile rimane il discorso di Jerry Garcia, leader del gruppo, che rivolgendosi a Marciulionis gli dice: “Amico, tu sei uno per cui la libertà e l’indipendenza sono tutto, come per noi, e ci piaci un sacco, perciò vi daremo una mano”.

Dopo l’incontro surreale, avvenuto in un garage colmo di fumo tramutato in uno studio di registrazione, quindi, Garcia e i suoi donano alla coppia una somma che permette alla nazionale l’approdo a Barcellona.

La Lituania di Barcellona '92
Storie di sport- La Lituania di Barcellona ’92

Oltre alla cospicua somma, i Dead regalano alla squadra anche i diritti su una maglietta, raffigurante un’esplosione di colori e il loro logo storico (uno scheletro), come simbolo di libertà per la loro battaglia attraverso lo sport.

Il 26 luglio 1992 parte il Torne Maschile di Pallacanestro e la Lituania è inserita nel girone che comprende il CSI (le squadre unificate di ciò che rimaneva dell’Unione Sovietica), Australia, Porto Rico, Venezuela e Cina.

La neonata nazione, guidata dallo stellare trio Kurtinaitis – Sabonis – Marciulionis, riesce a superare agevolmente il girone, con il record di 4-1, e si qualifica al turno successivo alle spalle della Squadra Unificata.

Risolta agevolmente la pratica Brasile ai quarti con il punteggio di 114-96, con Sabonis e Marciulionis in doppia – doppia (32+13 rimbalzi per il primo e 27+10 assist per il secondo), la Lituania si trova a dover affrontare la bestia nera di quel torneo: il Dream Team USA.

La Lituania di Barcellona '92
Storie di sport – La maglia della Lituania con il simbolo dei Greateful Dead

L’annullamento di Marciulionis, neutralizzato dalla difesa di Jordan, e il contenimento di Sabonis e compagni da parte dei big NBA, ferma improvvisamente la corsa verso il gradino più alto del podio della squadra baltica.

Quella sconfitta, però, risulta la più grande opportunità di riscattarsi sia come squadra che come nazione.

Per uno  strano scherzo del destino, la possibilità di attuare quel  piano di rivalsa nazionale, cominciato due anni prima con l’indipendenza, si concretizza con l’altra semifinale, che vede opposte la Croazia e la Squadra Unificata, dove un certo Drazen Petrovic mette KO gli ex Sovietici, condannandoli alla “finalina” proprio contro la Lituania.

La finale 3°/4° posto di quella Olimpiade è stata molto più di una semplice partita di basket.

E’ infatti il momento in cui politica, libertà, autoderminazione e riscatto nazionale si uniscono al desiderio di emancipazione che i giocatori, reduci da ricatti personali in favore della propaganda di regime, intendevano mostrare.

Tutto ciò fa presumere, inevitabilmente, ad uno scontro fra titani senza alcuna esclusione di colpi e le aspettative non vengono di certo disattese.

Con la tensione si taglia a fette, fin dalla palla a due, l’incontro risulta, come previsto, fisico e duro.

La Lituania di Barcellona '92
Storie di sport – Sabonis con la maglia della La Lituania di Barcellona ’92

La nazionale lituana non ci sta a perdere, data l’occasione di prevalere immediatamente sugli odiati invasori, e grazie ad una prestazione monstre di Sabonis (27+16) e di Marciulionis (29 punti) riescce ad imporsi per 82-78 in una gara in bilico fino alla fine.

Al suono della sirena la gioia per i baltici è immensa e i giocatori, dopo essersi accasciati a terra scaricando l’adrenalina nelle lacrime, fanno partire una festa che coinvolge anche il Presidente della neonata nazione Vytautas Landsbergis.

A godersela fino in fondo è senza dubbio Arvydas Sabonis che, dopo aver mancato la premiazione (a cui la squadra si presenta con la maglia donata dai Greateful Dead in segno di ringraziamento alla band) per una sbronza colossale, viene ritrovato due giorni dopo…

… nel dormitorio femminile della Squadra Unificata.

Alessandro Falanga

 

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