It, capolavoro di Stephen King del 1986, torna a far discutere in attesa del nuovo film. Amicizia-amore-paura nella storia di Derry e del club dei Perdenti

Quanti di noi sono rimasti terrorizzati dal trailer che negli anni novanta invadeva la TV con il faccione di Tim Curry in primo piano?
In tanti penso.
Eppure, se molti avessero dapprima letto il romanzo di Stephen King, si sarebbero subito resi conto che quanto offriva la miniserie televesiva era solamente un minimo assaggio di cosa fosse in realtà il mostro di Derry ideato dal re dell’horror.
Procedendo per gradi, l’It cartaceo di King è molto più di un pagliaccio, cosa che in parte viene mostrata anche dallo sceneggiato televisivo, e i suoi poteri vanno oltre la normale immaginazione.
It, in sostanza, è una creatura che, nutrendosi delle paure altrui, non solo più assumere qualsiasi forma ma può anche insediarsi nel corpo di coloro che possono “rendergli giustizia”.
Pennywise è anche Derry, la cittadina del Maine suo territorio di caccia da diversi secoli, e questa simbiosi con l’oscuro luogo gli permette di controllare praticamente tutto al suo interno.

Il romanzo, però, non si ferma solamente alla descrizione dell’orribile mostro delle fogne ma è anche una grande storia di amicizia.
Un’amicizia antica, caratterizzata da legami forti che, allo stesso tempo, si rendono deboli con il passare del tempo.
Questo sentimento, che rappresenta l’arma vincente nella lotta fra i Perdenti e It, rende i protagonisti della storia talmente forti che il loro “potere” permette tanto di affrontare la creatura delle fogne quanto compiere dei significativi passi verso la crescita di ognuno.
Il club dei Perdenti, infatti, è tutto ciò che serve a Bill e compagni per crescere, durante l’estate del 1958, e contemporaneamente tutto ciò che serve per tornare bambini, durante l’estate del 1985.
La trama si snoda in due periodi temporali lontani fra loro ma collegati da uno stesso fattore: nell’estate del 1985, il bibliotecario della città di Derry Mike Hanlon, dopo aver seguito una serie di omicidi che coinvolgono bambini del luogo, scopre che qualcosa di oscuro è tornato in vita per vendicarsi.

Decide, ricordando una promessa fatta nel lontano 1958, di ricontattare tutti gli amici di un tempo, per affrontare nuovamente quel mostro che durante la giovinezza avevano creduto morto.
Non tutti torneranno nella città natale e fra coloro che rientrano a Derry comincia, in quello specifico istante, uno sforzo di memoria che mette in contatto le due epoche storiche per la nuova lotta con Penniwise il clown, una delle forme comuni assunte dal terribile It, che porterà i sei (in principio 7) a confrontarsi per la seconda volta con il mostro delle fogne attraverso una battaglia che risolverà (almeno in apparenza) l’eterna lotta fra i Perdenti e l’ incubo di quando erano bambini.
Rispetto alla versione televisiva, che per ragioni di tempo ha compresso storie ed aggiunto particolari non presenti nello scritto, il romanzo è una sorta di flashback continuo che, unito alle situazioni vissute dopo 27 anni, apre uno spiraglio nella mente di quei bambini, divenuti ormai adulti, e permette loro di ricordare la forza che in quell’estate di molti anni prima aveva permesso la vittoria su It.
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