Il vinile torna a farsi spazio nell’era digitale. Nell’epoca della morte del formato CD, l’LP si impone sul mercato italiano ed internazionale
Il vinile è tornato. Da almeno quindici anni a questa parte nel mondo della musica ha ormai preso piede il digitale. Tutto è partito dal vecchissimo Napster, poi da WinMx, poi da eMule e infine tanto da YouTube quanto da Spotify, un’applicazione che – tramite abbonamento mensile – consente di ascoltare musica di ogni genere e tipo. Senza una grandissima qualità musicale, va detto.
Nonostante la tecnologia e gli enormi danni economici che quest’ultima ha causato alle industrie discografiche, una fetta sempre più consistente di fruitori si sta appassionando alla musica in vinile, vero e proprio feticcio di un’epoca passata e affascinante. Ma non così lontana.
La musica in vinile negli ultimi cinque anni ha avuto una vera e propria seconda giovinezza, anche grazie a nomi importanti – penso a Jack White, ma anche ai Led Zeppelin, Pink Floyd, Nick Cave che ultimamente hanno ristampato le loro discografie in vinile – e grazie a un’interessante campagna di mercato che registra numerose vendite di lettori di dischi economici, leggeri, portatili.
Se andate a dare un’occhiata su Amazon o su Ebay troverete buoni lettori a prezzi assolutamente accessibili e tutto ciò crea fascino e curiosità nelle nuove generazioni, affascinate dalle copertine in cartone. Dalle buste di plastica. Dal suono della puntina. Tutti aspetti che con la fredda musica digitale è impossibile trovare.
Se poi pensate che molti dischi – specie quelli usati – vengono venduti a prezzi non eccessivamente alti, allora vi accorgerete di come realmente il mercato del disco nero sembra essere risorto.
Chi l’avrebbe detto. Nell’epoca del tutto e subito c’è chi ancora si emoziona per un disco. Per un suono sporco. Per il fruscio della puntina. Per una copertina di cartone.
Questi i numeri degli LP venduti in Italia fino al 2014. Noterete che da una decina d’anni il vinile ha ripreso forza con vendite sempre più consistenti.

Questi invece i numeri dei vinili venduti in America dal 1993 al 2013…un picco in ascesa che sembra non volersi fermare. Partito nel 2007 il trend sta toccando grandi fette di pubblico. Il digitale incalza il formato CD. Ma gli LP venduti al 2013 sono 6 milioni. Mica bruscolini.

Accanto ai numeri importanti degli LP va fatta un’altra considerazione. La morte ufficiale del formato CD, ormai schiacciato dall’mp3. Va anche detto che molti dischi in formato analogico vengono venduti con le tracce in mp3 per consentire un ascolto analogico e digitale, togliendo dai giochi l’ormai datato CD.
Vedremo nei prossimi anni se il trend cambierà, sta di fatto che per ora l’analogico sta riprendendo piede, in un mondo che sembrava dominato dalla musica digitale. Chapeu.
2 thoughts on “Il vinile è tornato: il ritorno in grande stile della musica analogica”